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La grande bufala del civismo

C’è civico e civico. Sotto questa nuova formula si nascondono quasi sempre vecchi partiti e vecchi personaggi della politica. Quelli, per intenderci, che non potrebbero metterci la faccia dopo ciò che hanno causato a Siena negli ultimi anni. Ed ecco che, dietro una sigla che sembra uscita da un fumetto di Asterix, Spqs (Sono pazzi questi Sportelli) si nascondono Mauro Marzucchi, Alfredo Monaci, Claudio Marignani, Alberto Cortonesi, Luca Guideri.

Poi c’è un altro clamoroso falso nuovo: Luigi De Mossi. A lui tirano le fila, come fosse una marionetta, i vari Andrea Bellandi, Daniele Tacconi, Giorgio Maggiorelli e Antonio De Gortes. Tutti nomi che non compariranno in lista, ma che potrebbero apparire come assessori in caso di vittoria. Un Degortes, come lo vedreste assessore alla cultura?

Un altro potenziale falso candidato civico è Fulvio Bruni, consigliere comunale del Pd tra il 2006 e il 2012, che a suo tempo si spese non poco per sostenere la candidatura di Franco Ceccuzzi. Dopo il disastro di quella esperienza, Ceccuzzi non può più presentarsi. Per questo tenta di mandare avanti una persona spendibile ma sicuramente ubbidiente. Il paradosso è che sia Ceccuzzi che Monaci, pur essendone gli sponsor, ufficialmente si schierano contro i loro candidati. Così, dissimulando l’esistenza di questi fastidiosi padrini, l’operazione di lorsingnori diventa ancora più facile. Il segretario comunale del Pd, tale Simone Vigni, c’è cascato in pieno senza nemmeno rendersene conto. Ceccuzzi, del resto, ha concordato questa linea da Nocino, dove si riserva abitualmente un tavolo. E Pierluigi Piccini? Dietro di lui chi potrebbe esserci? Si accettano suggerimenti.

 

Luigi Fatima De Mossi

Luigi De Mossi farà delle rivelazioni. Tre progetti della città che saranno svelati, prima o poi. Come fosse la Madonna di Fatima. Intanto, nella trepidante attesa, il candidato valido per ogni elettorato e per ogni stagione fa alcune cose fondamentali: abbraccia uno dei famosi orsi e presenta il logo elettorale più brutto che sia mai stato concepito, tenendo gli occhi chiusi. Del resto a chi dovrebbe rivolgersi con lo sguardo? Ancora non si è capito dove si colloca, chi lo sostiene, quale sarà (se ci sarà) il suo elettorato. Dopo le famose rivelazioni, forse, la situazione sarà meglio definita. Per adesso dalla foto davanti alla Taverna del capitano trapela molta confusione: tra il candidato orso e l’avvocato peluche, difficile capirci qualcosa.

 

Il primo albero, l’ultimo panettone

Valentini si appresta a mangiare l’ultimo panettone da sindaco di Siena. E lo fa alla grande, pur di tentare di recuperare qualche consenso. Ha organizzato uno spettacolo privato per dipendenti comunali e relativi familiari con Paolo Hendel, dove non è andato quasi nessuno. E poi? Colpo di genio! Ha pensato bene di rubare l’idea dei commercianti senesi, che lo scorso anno volevano mettere l’albero nel Campo, ai quali disse di no. Un albero a spese di privati non andava bene. Uno a spese dei contribuenti, invece sì. Ai senesi costa 12mila euro, ed è il primo che si sia visto. Il buon Bruno ha preteso che fosse alto, altissimo, più di quello del Monte dei Paschi. Glielo abbiamo pagati tutti, con le multe, questo suo giocattolino inutile e ingombrante. Ormai Valentini fa tutto, e in piazza ci metterebbe ogni cosa, anche ai limiti del lecito, pur di richiamare gente. Farebbe anche.. pensatelo e basta anche voi, sennò lo fa davvero.

Il Pd senese e il Franchismo

Il Franchismo in salsa senese non è mai cessato. Dopo aver prodotto i danni che conosciamo è andato apparentemente in sonno, fino a rimergere platealmente all’ultimo congresso del Pd. Franco Ceccuzzi tira di nuovo le fila e, dopo aver piazzato se stesso in direzione, insieme a tanti vecchi elefanti impresentabili, sta cercando di convincere Fulvio Bruni a lasciare il Pronto soccorso per candidarsi a sindaco, e di dirottare Brunino Valentini in parlamento, dopo gli insuccessi da primo cittadino (la solita promozione per manifesta incompetenza). Altre poltrone verrebbero affidate ai monaciani, fidati alleati. Evidentemente, Franchino cerca un volto nuovo per rifarsi una verginità. Ma i Senesi, se l’operazione Bruni andasse in porto, vorranno ancora una volta mangiare un’altra foglia di fico del Franchismo, dopo anni di disastri, a partire dal Monte dei Paschi? Dopo aver scelto Mussari, Cenni, aver filtrato con Minucci e il groviglio senese, Bruni si vorrebbe aggiungerere la sua faccia in questo perverso risiko? E i senesi continuerranno ancora a cascarci?

La bella addormentata al Pronto Soccorso

Fulvio Bruni, politicamente, è una specie di bella addormentata: dirige il Pronto Soccorso a Santa Maria alle Scotte, e non vorrebbe fare il sindaco. Ma c’è un principe rosso, o meglio rosa sbiadito, che intende risvegliare in lui un senso civico, una presunta vocazione amministrativa. Non con un bacio, ma promettendo a Bruni un Pronto Soccorso nuovo, il rifacimento il salotto di casa, un tv oled a 75″ e un set di pentole. Costerà un po’ troppo questo risveglio? Il principe non guarda a spese: il televisore potrebbe diventare una sala cinema, se Bruni accettasse persino di candidarsi con il simbolo del Pd.

L’inseguitore

Uno spettro si aggira nelle stanze comunali, ed è quello di un sindaco di qualche anno fa, molto autorevole, che si ricandida.  Per Bruno Valentini, attuale primo cittadino, è un’ossessione. Gli brucia le poche idee, gli detta l’agenda, gli manda a monte i pochi piani. Piccini esce con una nota sulla giustizia paliesca, mettendo i evidenza palesi ingiustizie? Ed ecco che Valentini si vede costretto a rimandare le decisioni sul Palio a data da destinarsi… Piccini propone a consorzi, produttori, associazioni di rimediare alla chiusura dell’Enoteca  italiana con un altro progetto di valorizzazione del vino e delle produzioni di qualità? Ed ecco che Valentini farfuglia qualcosa su un ipotetico centro sulle doc, diversi giorni dopo. Valentini ha problemi di bilancio e non sa come risolverli? La colpa la dà a chi è stato sindaco prima di due mandati di Cenni, di Ceccuzzi e di un commmissario, inventandosi buchi di bilancio che non c’erano. Ed ora che Piccini apre SpazioSiena, un innovativo centro civico e culturale Valentini che farà, proporrà un torneo di briscola a un circolo Arci? Corre, Valentini, corre, ma non ci arriva.

 

Conoscere la Storia

“I magistrati servono ad animare l’unione tra la gente del paese e darli un certo amore per la patria che non si trova che a Siena, e li obbliga a studiare almeno le cose patrie per non fare una cattiva e ridicola figura”
Pietro Leopoldo di Lorena, 1773

Forrest Valentini Gump

Forrest Valentini Gump si trova al centro del mondo, inconsapevolmente. Stinge la mano a Obama e al Presidente della Repubblica, invita il Papa. Inebriato da queste frequentazioni, spara alto: parla di Ikea, Eataly, alta velocità. Non si realizza niente e, anzi, in città peggiorano i servizi, l’Enoteca Italiana chiude e, mentre accadono tante altre disgrazie, lui corre. Va avanti portandosi dietro qualche seguace. Poi, a un certo punto dirà: “Sono un po’ stanchino”. Noi più di lui.

Un Gattopardo in birreria

Cosa hanno in comune Luigi De Mossi, avvocato senese, sedicente innovatore della politica, e i due amici della birreria come Antonio Degortes e Andrea Bellandi, esponenti del cosiddetto “groviglio armonioso”? Quasi niente, in apparenza. Ma a ben guardare… il primo si appresta a candidarsi per il centrodestra alle comunali, i due muovono le fila di Forza Italia a Siena. Apparentemente distanti, ma uniti da un’unica regia. L’ennesima riedizione del Gattopardo è pronta.

I nuovi brigatisti

Carlo Regina alias Bastardo senza gloria e Raffaele Ascheri alias Eretico di Siena sono per la giustizia del proletariato. Che un presunto omicidio interroghi le coscienze? Che una famiglia chieda invano giustizia? Suvvia, quisquilie. Quello che conta è condannare gli esponenti, a vario titolo, del presunto “groviglio armonioso” di Siena, i veri  “nemici del popolo”. E se qualcuno di loro viene a mancare, fermamente, i due integerrimi fustigatori rifiutano di riconoscere a una vittima qualsiasi forma di “riabilitazione”. Come se il povero Rossi fosse un personaggio da riabilitare. Una posizione dura, ma almeno… coerente? Manco per sogno. Il Bastardo e l’Eretico sostengono De Mossi, il candidato sindaco appoggiato a sua volta da esponenti dello stesso “groviglio armonioso” che condannano. Qualche birra di troppo, in birreria? O i soliti brigatisti infiltrati dai servizi segreti?